Sembra un fatto quasi scontato che la poesia e i ragazzi vivano su
due pianeti diversi. Sembra. E non so se questo sia un fatto solo
italiano, ma in Italia si sente spesso
dire che i versi di Montale o i sonetti
di Petrarca, non vengono capiti dai ragazzi che li sentono
lontani dalla loro quotidianità. Lo era ugualmente per me, che vengo
dall'Ucraina, anche se gira la leggenda
metropolitana che nella ex-Unione Sovietica
le cose stavano diversamente. Da come lo ricordo io, la poesia imposta, che dovevamo studiare e imparare a
memoria, era bella ma noiosa, poco
interessante e molto spesso politicizzata. L'unico ‘divertimento’ si nascondeva
nella rima ben pronunciata, tipica della poesia ucraina e russa. Però, anche da
noi a volte succedeva che qualche insegnante si ‘distraeva’ e ci faceva
conoscere i poeti fuori dal programma che ancora fino ad oggi occupano nella mia memoria uno
spazio speciale.
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