(Vukovar
1988) vive e lavora a Chiasso.
Canta
per Fedora Saura.
Organizza
e conduce il Ticino Poetry Slam.
È
inventore del kit di sopravvivenza eticoestetica: il suo spettacolo si chiama
“Stand up europeans!”,
happening di poesie, gags e sketches, intorno ai temi della morale, della
sessualità, dei valori et supersulteriori.
Suoi
testi sono presenti in antologie poetiche e di racconti, riviste e sul web.
La sua opera prima si chiama “L'umanità gentile”
e pubblicata da Miraggi Edizioni, (Torino 2016).
Questa la breve bio con cui generalmente viene presentato Marco
Miladinovic. Quindi, si capisce subito, che ci troviamo al cospetto di un poeta
performer, un vero talento della parola intesa in senso totale, e non solo
scritta, ma anche detta e pronunciata.
A
giudizio di molti, tra i poeti performativi, nonostante la sua giovane età, è
quello che mostra nella sua opera più maturità e completezza. Questo perché
teatralizza i suoi testi in modo ‘matto’ e divertente, il più delle volte
lasciando sorpreso lo spettatore ma non pretendendo mai di dare giudizi, che è
una prova di grande maturità. Insomma,
per lui la realtà è amara e strana ma bisogna accettarla, mettendone in
rilievo, come lui sa fare, alcune caratteristiche.
In
più i sui testi, e quindi le sue performance, sono tutte intrise di un
gradevole senso morale. Lui sceglie da grande esperto il campo in cui stare, la
prospettiva da cui guardare il mondo. E, naturalmente, lo fa in modo assolutamente ironico.
Non per caso su di lui è stato detto,
che “contrasta il funereo coro delle
troppe prefiche piangenti”. Infatti, nelle sue parole non troverete mai
lamenti ma un senso e una prospettiva futuristica adeguata al presente, una
volontà di intervenire sulle storture del mondo da intellettuale che medita e
agisce. Un rivoluzionario della parola che ci fa
capire molte più cose di quanto si possa pensare.
Non è per caso che il suo operato
(se così si può dire) è stato notato e citato da molti cultori di poesia e da
critici. Ecco un esempio:
“Rivoluzionario elvetico” (Distorsioni.net)
“Ambassadeur de la cause européenne!” (Caroline Iberg, NOMES)
“Re incontrastato del funk sommesso” (Ondarock.it)
“Un savoir faire da esperto” (Giacomo Stanga)
“Contrasta il funereo coro delle troppe prefiche
piangenti” (Sergio Sozi)
“Impostore!” (Storiadellamusica.it)
“Un futurista consapevole del presente” (Ilmucchio.it)
“Novello Zarathustra” (Mescalina.it)
“Intellettuale solipsista” (Sentireascoltare.com)
“Pulcinella senza maschera né bastone” (Alfonso Diego Casella)
“La sesta internazionale!” (Riccardo Lisi)
“Ma chi è questo genio
della filosofia morale?” (Giovanni Anceschi)
Alcune poesie prese dal
libro “L'umanità gentile” e pubblicata da Miraggi Edizioni, (Torino, 2016).
LA VITA FU
Felice di un’altra morte
non muore la filosofia
ma nel cuore un battito salta
quando ella la felicità espone
e qualcuno risponde vabbe’
vabbe’ vabbe’
*
PARDON
Si è infelici nella felicità
si è felici quando non la si ha
allora si può fare, prendere e disfare
la felicità va tutta là quando su di giri
si legge, non molto si interpreta
si traduce e non si dice, quel poco
della natura chi si è accorto?
Chi tacque non pensò a niente
piuttosto non pensò affatto
non subito, qui scrissi, non dico altro
Bon appétit
*
QUESTO LO
DISSERO TUTTI
Dissero il saggio e il vanitoso
la natura ci creò per poterla pensare!
Dissero l’orgoglioso e il religioso
come la natura fummo creati!
Dissero il romantico e l’uomo d’azione
la natura ci creò per poterla ammirare!
Dissero il burocrate e lo scienziato
ci creò per essere ordinata!
Dissero l’ironico e il decadente
la natura da qui non si scosta!
Dissero il cinico e l’imbecille
*
LA DOTTORINA
DELLA GENTILEZZA
Sii gentile con le persone. Lavati i denti e
ricorda lo spazzoli- no se stai fuori. Cerca di non morderti le unghie. Lavati
il corpo ogni due o tre giorni e le mani quando puoi. Pulisci il bagno un po’
più spesso, pensa agli ospiti. Svegliati alla mattina e dormi un po’ nel
pomeriggio – la bellezza del giorno è tutta nel matti- no. Fa passeggiate e porta
i saluti. Sii nobile e forte, esponiti ed esteriorizza. Mangia poco (i più
longevi sono d’accordo) – la fame è il miglior condimento. Chiediti chi ha più
umori, se tu o il tempo. Non potrai evitare i temporali, sempre gli imbecilli e
i tarantolati. Soppesa ugualmente lodi e biasimi. Confida in te stesso.
Misurati con le opere e gli uomini meglio riusciti. Sii critico e cerca il buon
gusto. Sii molesto un numero limitatissimo di volte nell’arco della tua vita e
contale. Non essere mai molesto. Sii disperato, prospera e non sperare mai. Non
farti mai una colpa, benché ciò sia impossibile, infatti non esiste la colpa.
Ugualmente non esiste vergogna, morte, anima, innocenza, scelta, potestà,
guarigione, castità ecceterà. Conosci le dottorine e prenditi cura dei tuoi
vizi. Non essere mai fanatico, totalitario, monoteista, fascista o una nullità
– meglio un buono a nulla a cui il nulla dia la sua bontà! Non avere
preoccupazioni, rimorsi o rimpianti – se ciò ti affatica svuota un sacco pieno
di sassi mordendone uno a uno e riponendo ciascuno nel sacco. Non avere paura
di non lavorare. Ricorda, la ricchezza è differenza, selezione, diversità. Una
divinità composta da un dio soltanto è sinonimo di molta povertà, miserie e
atrocità (forse che la morte sia un’invenzione delle religioni monoteiste?).
Abita i tuoi pensieri ma arieggia, le idee lasciale a quelli sopra. Stringi
amicizie e alleanze. Sii ospitale e non compiacerti se prima non dai piacere.
Sii solitario e di buona compagnia. Se di quando in quando ti senti rigido sii
forte e spezzati. Trova le tue domande. Fa di te uno scopo. Registra e
trascrivi i sogni già sognati. Ricorda che tutti i vivi devono vivere e
ciascuno lotta per la sua propria vita (che altro fuor da questa non esiste).
Sii critico verso la ragione, lo stato, i preti, i poliziotti, internet e
ricorda il primo verso. Rifiuta ogni gratuità: tutto ciò che è gratuito di
questo sa. Impara dai motti di spirito ma non da questo. Lascia credere, prima
o poi si smetterà – è lecito offendersi quando si viene creduti. Non c’è al
mondo volere né certezza. Non essere stupido e non farti tatuaggi. Niente dura
quanto credi, neppure ciò che credi duraturo. Ma ancora tu credi? Neppure sii
modesto e non segui- re nessuna moda né tendenza – noi siamo gli antichi e
viviamo nell’infanzia! Ringrazia prima di rifiutare. Riconosci che la vita non
dà premio e non c’è posa; ciò che annienta se stesso non ha valore. Ma a questo
ripenserai in una età lontana dall’adolescenza. Datti tempo e scoprirai che
sarà tuo tutto il tempo che saprai darti. Intanto non chiedere a nessuno l’età.
Trova i tuoi maestri. Ricorda che la natura è indifferente ma pure, prima che
tu nascessi, sono trascorsi miliardi di tramonti e milioni di eternità. Non
cercare consolazioni, non consolarti, non farti consolare: prendi atto delle
tue consolazioni. Nascendo hai reso possibile quanto prima di te non fu e ora
che sei vivo non cercare scopi altrove. Impara a cucinare per dare piacere.
Circondati di belle cose e non accumularle. Riconosci che i soldi vanno e
vengono ma sempre restano e tu, i tuoi amici e i tuoi affetti no. Fa regali a
chi vuoi bene. Vivi la tua sola vita, onestamente e senza offesa. Sta’ attento
alla postura. Sii severo con te stesso, meno con gli altri. Inventa per te
stesso la tua grande salute. Sii divertente e di spirito, molteplice e
differente. Guarda il cinema d’autore, i bei film italiani, interrompi subito
la visione di film brutti. Ricorda che la vita è breve, pensa al respiro di un
dinosauro – la brezza sul tuo collo. Ti auguro un buon nemico, qualche cosa di
antico. Ogni tuo gesto è decisivo.
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(Ho avuto la fortuna di vedere un suo spettacolo (spezzone) a
Portogruaro durante il Poetry Slam, dove
lui si è esibito come ospite speciale, con la sua poesia “speciale” e con il
suo modo “speciale” di proporla. Non avendo un video di quella serata, vi
propongo (qua sotto) un video registrato,
in un altro luogo, di una poesia
intitolata “Preghiera” che mi piacque molto.)
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