Confine Donna


 L'emigrazione è un tema a me molto caro, che ho lungamente studiato e di cui ho già scritto in passato. "Confine donna: poesie e storie di emigrazione" riprende idealmente il filo rosso dei miei studi sulla migrazione in un’ottica di genere, nel solco della storia orale che raccoglie i racconti autobiografici delle stesse protagoniste, argomento della mia tesi in storia contemporanea, poi confluita nel libro "Italiane d’Argentina. Storia e memorie di un secolo di emigrazione al femminile (1860-1960)".

Una delle finalità di questo lavoro è quella di comporre un articolato mosaico di storie d’espatrio al femminile, con la speranza che possa rilucere in questo tempo fosco, nel quale si assiste a una recrudescenza di vecchie e nuove forme di disuguaglianza e prevaricazione. Se ai movimenti migratori che attraversano il globo in lungo e in largo sono d’inciampo inusitati blocchi, ostacoli, barriere e limiti sempre più ardui da superare, le donne dal canto loro si trovano ancora coinvolte in una lotta a più livelli per uscire da una condizione di subalternità, che le confina ai margini della storia, negli angoli periferici del potere, all’ombra delle disparità strutturali che ne segnano i destini. Dare voce a chi è stata protagonista di un’esperienza migratoria, declinata in tempi e modalità differenti, con esiti altrettanto eterogenei, amplifica la possibilità di un ascolto che colga in queste singole vicende personali l’universale destino che accomuna ogni essere umano, la parabola che ci pone, tutte e tutti, quale che sia la nostra situazione contingente, nella necessità di costruire ponti che a ogni latitudine ci mettano sempre più in relazione, sotto l’egida condivisa dei diritti umani fondamentali, e ci consentano di disabitare il solco delle discriminazioni, delle divisioni e delle contrapposizioni.

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