LINGUA E LINGUAGGIO (NON SOLO POETICO) di Luca Zaro


Un video può avere un suo linguaggio? Può essere una poesia, un racconto, un aneddoto o un saggio? Può parlare, manipolare, preservare? Sicuramente può umoreggiare rumoreggiando o (se vi piace di più) rumoreggiare umoreggiando.
Gli umori di Luca Zaro fanno rumori sinistri, avversi, funesti, minacciosi, scassanti, allarmanti, spiritosi, schizzati ed ironici (se avete conoscenza di altri improbabili sinonimi – potete aggiungerne a questo elenco un’altra vostra dozzina a piacimento).
È veramente sorprendente il ritmo delle immagini accompagnate dai suoni e dai rumori. La sincronia è perfetta. Sembra che l’autore voglia stupirci con l’unicità e anche con la bellezza delle cose ben fatte.  Egli ripete incessantemente il suo volto senza stancarsi, anzi proponendosi da varie angolazioni e in vari possibili abbigliamenti. Per puro esibizionismo? Fare bella mostra di sé, come potrebbe sembrare? Potrebbe, ma non è sicuro. Intanto, nel momento stesso in cui si pensa una cosa del genere, ci si accorge che lo scopo è un altro. Infatti, alla domanda come gli è venuto in mente di fare questo video, lui risponde con una certa timidezza: “Stavo davanti alla webcam e iniziai a fare le facce e scattare le foto. Per gioco. Poi ho montato il video usando il sistema Mirror e ho inserito alcuni rumori e cigolii preregistrati con il registratore dal vivo”.
Infatti, quello che Luca Zaro sembra ci voglia dire in questo suo video, è che ognuno di noi, lo voglia o no, si trova a fare i conti con la propria cangiante personalità, si trova a sottostare al suo vertiginoso ritmo e non può far niente per fermarlo. Anzi a volte sembra proprio che il soggetto, nel caso specifico lui stesso, ci prenda gusto e nella ripetizione dei gesti e delle smorfie si compia il suo destino più giocoso. Sì, perché il prodotto finale è anche un gioco… un piacevole gioco. Chi di noi non ha provato a fare allo specchio le facce e le smorfie? Magari non visto, magari quando si vorrebbe cambiare umore o per atteggiarsi ad essere qualcun altro.
Si capisce anche che il parlare di se stesso non aumenta la sua figura, non la ingigantisce, ma anzi, la stravolge, la sconvolge, che è l’antidoto migliore per dichiarare la propria poetica. Sì, perché se la poesia in definitiva è sollecitare le emozioni, le più diverse, questo video è poetico in tutti sensi fino in fondo. Lo è, anche e soprattutto, perché il prodotto finale è marchiato di una evidente autoironia.
Infatti, in molte parti il video fa ridere. E non solo: il video spesso sconfina direttamente in una risata sincera e il risultato è evidente già nel titolo: “R-umori sinistri”. È proprio l’ironia a dominare tutte le sue creazioni, incominciando dalla scultura e finendo con i video. Luca Zaro sicuramente è un artista ‘tuttofare-multiforme’. 
Qualche informazione su di lui? Non c’è problema, basta attingere dalla sua auto-biografia, naturalmente ‘stile Luca Zaro’: “Uomo bianco caucasico, daltonico. Altezza: metri 1,88. Impronta ecologica: ettari 1,4. Autodidatta. Nato a Udine nel 1964. Ha partecipato a diverse mostre di qua e di là e bla, bla, bla… Nel tempo ha realizzato oggetti vari, installazioni, disegni a china, video, golfini per i sassi, collage e bla bla bla. L’indagine artistica dello Zaro scaturisce da bla, bla, bla.”.


(Il video è stato presentato durante ORCHESTRAZIONE #21 (Portogruaro) nel 2013)

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